Anche quest'anno Fior di zucche 2.0 è alla MAKER FAIRE di Roma
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Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori
Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?
Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.
Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Giannini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.
Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.
E ditemi il mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla. Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.
Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri? Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi? E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano…
Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi. Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.
Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego. E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami. Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.
E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.
Per questo, un giorno, vi ricorderò.
Prof 2.0
StoryMap Js permette di raccontare un viaggio (reale o di fantasia) da utilizzare in classe.
StoryMap Js ovvero uno strumento perfetto per creare un mappa interattiva per raccontare un viaggio (reale o di fantasia) da utilizzare in class
by Francesca Lazzari
Alcune colleghe mi hanno chiesto di suggerire loro uno strumento adatto ad essere utilizzato dai loro alunni per la costruzione di mappe interattive.
Il primo problema che volevano che fosse risolto non era tanto l’interattività, ma piuttosto mi richiedevano un qualcosa che potesse “raccontare” sia un viaggio reale che uno di fantasia.
Mi ricordai allora di quando qualche anno fa per incentivare i ragazzi di una scuola superiore alla lettura, una mia amica aveva adottato come testo Il Signore degli Anelli (il famoso romanzo fantasy di J.R.R. Tolkien) ed entusiasta dei risultati avevamo proposto a fine anno di far raccontare il viaggio della Compagnia dell’Anello agli studenti attraverso StoryMap Js.
Ma quali sono i vantaggi didattici?
Utilizzare StoryMap Js permette agli alunni di riflettere in maniera strutturata su una storia, un racconto, delle notizie reali, etc..
Il fatto che dovranno inserire in maniera logica (ordine temporale/di perscorso/etc) gli elementi costitutivi della stessa, fa sì che debbano collocare mentalmente le diverse vicende.
Ciò vuol dire avere una buona conoscenza della storia stessa.
Utilizzando StoryMap Js inoltre gli alunni hanno la possibilità di inserire elementi multimediali. Ciò vuol dire recuperare dalla rete i contenuti adatti (ricerca, selezione, identificazione, etc…), ma potrebbe voler dire anche costruirli da zero e poi caricarli online ed infine inserirli nella mappa.
Le possibilità didattiche sono insomma molteplici!
StoryMap Js è uno strumento ideato dal Knight Lab, Laboratorio interno alla Northwestern University , in cui lavora una squadra di tecnici e giornalisti allo scopo di far progredire l’innovazione e i mezzi di informazione attraverso l’esplorazione e la sperimentazione.
StoryMap è inoltre gratuito, open source ed offerto sotto licenza MIT! E’ utilizzato da moltissime istituzioni (da Yahoo al Times), è semplice (integra Google Drive) ma soprattutto permette di creare storie utilizzando una mappa come basesviluppando percorsi di Digital Storytelling.
Di cosa abbiamo bisogno per farlo funzionare?
Di un account Google e di Zoomify che è incluso in Photoshop (se lo avete) altrimenti potete scaricare direttamente ZoomifyImage. Perchè ne ho bisogno? In poche parole StoryMap Js lavora su immagini con pixel elevati, Zoomify scompatta l’immagine in più sezioni compatibili con StoryMap Js che le mostrerà come un’unica grande immagine. Perchè devo usare gDrive? In realtà è possibile utilizzare anche Dropbox, personalmente mi trovo meglio con Drive, ma in ogni modo vi è bisogno di un servizio hosting (sia Drive che Dropbox forniscono gratuitamente).
Passi da compiere per salvare l’immagine sul proprio pc da utilizzare come sfondo di base.
Io utilizzerò Photoshop, ma come detto in precedenza potete utilizzare direttamente ZoomifyImage. In Photoshop ho esportato l’immagine con Zoomify ed ora sul desktop mi troverò una cartella creata in automatico contenente diversi file.
Aprite il browser Google Chrome, dovete necessariamente utilizzare Chrome perchè è l’unico che vi permette di portare in gDrive l’intera cartella appena creata.
Portiamo la cartella all’interno di Google Drive e rendetela pubblica.
Attenzione! Se non avete mai utilizzato gDrive ve lo spiego velocemente.
Dalla vostra casella Gmail cliccate in alto a destra su quel simbolo simile ad un quadrato formato a sua volta da altri quadratini e scegliete di aprire Drive.
Ora siete all’interno del vostro spazio di archiviazione Cloud chiamato gDrive. All’interno di esso portateci (trascinando)la cartella dal vostro pc.
Ora è importante sapere che tutti i materiali portati all’interno del vostro gDrive sono inizialmente impostati come “Privati”, ovvero solo voi potete vederli. Pertanto per poter utilizzare l’immagine come mappa di base, dovrete condividere l’intera cartella creata con Zoomify rendendola pubblica.
Per poter rendere pubblica la cartella cliccate con il tasto destro dell mouse sull’immagine e vi si aprirà un menù a tendina dove dovrete cliccare su Condividi.
Nella nuova finestra che vi si è aperta cliccate in basso a destra sulla scritta“Avanzate”.
Ora scegliete “Pubblico sul web” e cliccate su Salva e poi su Fine.
Tornando alla miniatura della vostra cartella cliccate nuovamente con il tasto destro del mouse su di essa e scegliete “Ottieni link”.
Attenzione, passaggio fondamentale!
Da qui in poi le indicazioni sono necessarie anche se siete esperti di gDrive!
Utilizzando Blocco Note (“Tutti i programmi” dallo Start del vostro pc – Accessori – Blocco Note) incollate lì il link ottenuto.
Il mio ad esempio è il seguente: https://drive.google.com/open?id=0B7xu9iJTbJNUMENuV2FSRGxBcFE
Ora copiate questa stringa su Blocco Note: https://googledrive.com/host/
e incollate dopo lo slash, ovvero questo simbolo della stringa /, ciò che trovate dopo l’uguale.
Nel mio caso (quindi solo per la mia cartella) il link definitivo saràhttps://googledrive.com/host/0B7xu9iJTbJNUMENuV2FSRGxBcFE
Aprite una nuova pagina web ed Incollate il vostro link sulla barra degli indirizzi di Chrome. Ora dovreste vedere più o meno la stessa mia schermata.
Copiate l’indirizzo dalla barra poichè vi servirà nel prossimo passaggio.
Perfetto i passaggi difficili sono terminati. Se ce l’avete fatta fino a qui ora sarà una passeggiata! Siete pronti per scoprirlo?
La prima cosa da fare è collegarsi all’indirizzo web https://storymap.knightlab.com/
Possiamo cliccare sia su “Create” in alto a sinistra oppure sul pulsante verde “Make a storymap now”.
StoryMap Js ci chiede di accedere utilizzando il nostro account Google.
Inseriamo le nostre credenziali di accesso (le stesse per la vostra casella di posta elettronica Gmail) e procediamo. A questo punto ci viene posta una scelta. Cosa vogliamo realizzare? Una mappa che si basa su dati territoriali reali (Map) o vogliamo creare una storia basandoci su una mappa di fantasia (Gigapixel)? Ipotizziamo di scegliere la seconda (visto anche la fatica fatta per condividere l’immagine!).
La schermata che si apre ci richiede di inserire un titolo alla mappa. Io la nominerò “La Compagnia dell’Anello”. Ricaviamo i dati richiesti, ovvero l’altezza e la larghezza dell’immagine.
Ora inseriamo l’ultimo link che abbiamo ricavato dalla schermata precedente di gDrive, che per me sarà:
https://87dd3fca44a2ba79dbdcef592bec28e02c29be90.googledrive.com/host/0B7xu9iJTbJNUMENuV2FSRGxBcFE/
https://87dd3fca44a2ba79dbdcef592bec28e02c29be90.googledrive.com/host/0B7xu9iJTbJNUMENuV2FSRGxBcFE/
ed attendiamo il caricamento della pagina di Edit.
N.B. Il link che ho inserito è puramente indicativo. Ognuno di voi ne avrà uno proprio!
In questa pagina possiamo inserire il primo puntatore cliccando sulla sinistra su +Slide.
Vedremo che sulla nostra mappa è stato inserito un puntatore. Per ora non contiene nulla.
Spostiamolo sulla mappa in modo che sia il punto da cui vorremmo far iniziare la nostra storia.
Nel mio caso potrei spostare il primo puntatore nella Contea (Terra di Mezzo).
Grazie alla sezione sotto alla mappa posso inserire varie informazioni che personalizzeranno i puntatori in base alle diverse specifiche.
Cliccando su Upload inserisco un’immagine raffigurante la Contea e nomino l’Headline appunto Contea.
Passando alla modalità Preview (anteprima) posso vederne l’effetto.
Ogni volta che diversificherò le informazioni all’interno del puntatore esso cambierà di tipologia.
Ad esempio aggiungendo un nuovo puntatore ed inserendo solo del testo nel riquadro sotto l’Headline (lasciando vuoti i campi inerenti i Media), avremo appunto una descrizione solo testuale.
Ancora aggiungendo un nuovo puntatore e, nello spazio relativo ai Media, inserendo il link ad esempio di un video su Youtube, incorporeremo un video nella mappa interattiva.
E così via.
Salvate il tutto e condividete la vostra mappa interattiva ottenendo in questo modo il link pubblico.
Il mio consiglio è di fornire agli studenti il file della mappa di base già scompattato attraverso Zoomify e già caricato in un nuovo progetto di Storymap Js. In questo modo gli studenti potranno dedicarsi alla strutturazione della mappa e della storia.
Segnalateci i docenti che hanno lasciato un segno nella vostra vita scolastica
Segnalateci i docenti che hanno lasciato un segno nella vostra vita scolastica
Rocketbook: il quaderno digitale che trasformerà la Scuola 2.0
Rocketbook: il quaderno digitale che trasformerà la Scuola 2.0Dante antisemita e islamofobo?
Un vecchio articolo interessante
inviatomi da uno di voi ragazzi!
«Dante antisemita e islamofobo. La Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici»
Un'immagine della Divina Commedia tratta da un incunabolo stampato presso Bonino de Boninis, Brescia 1487, con commenti di Landino
MILANO - La Divina Commedia deve essere tolta dai programmi scolastici: troppi contenuti antisemiti, islamofobici, razzisti ed omofobici. La sorprendente richiesta arriva da «Gherush92», organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti.
ANTISEMITISMO - «La Divina Commedia - spiega all'Adnkronos Valentina Sereni, presidente di Gherush92 - pilastro della letteratura italiana e pietra miliare della formazione degli studenti italiani presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all'antisemitismo e al razzismo». Sotto la lente di ingrandimento in particolare i canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV. Il canto XXXIV, spiega l'organizzazione, è una tappa obbligata di studio. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: «Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell'apostolo che tradì Gesù)»; «giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore» (così scrive De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo è poi esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell'antisemitismo. «Studiando la Divina Commedia - sostiene Gherush92 - i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un'opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti». E ancora, prosegue l'organizzazione, «nel canto XXIII Dante punisce il Sinedrio che, secondo i cristiani, complottò contro Gesù; i cospiratori, Caifas sommo sacerdote, Anna e i Farisei, subiscono tutti la stessa pena, diversa però da quella del resto degli ipocriti: per contrappasso Caifas è nudo e crocefisso a terra, in modo che ogni altro dannato fra gli ipocriti lo calpesti».
MAOMETTO - Ma attenzione. Il capolavoro di Dante conterrebbe anche accenti islamofobici. «Nel canto XXVIII dell'Inferno - spiega ancora Sereni - Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioè coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche, religiose e familiari. Maometto è rappresentato come uno scismatico e l'Islam come una eresia. Al Profeta è riservata una pena atroce: il suo corpo è spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica. Alì, successore di Maometto, invece, ha la testa spaccata dal mento ai capelli. L'offesa - aggiunge - è resa più evidente perchè il corpo "rotto" e "storpiato" di Maometto è paragonato ad una botte rotta, oggetto che contiene il vino, interdetto dalla tradizione islamica. Nella descrizione di Maometto vengono impiegati termini volgari e immagini raccapriccianti tanto che nella traduzione in arabo della Commedia del filologo Hassan Osman sono stati omessi i versi considerati un'offesa».
OMOSESSUALI - Anche gli omosessuali, nel linguaggio dantesco i sodomiti, sarebbero messi all'indice nel poema dell'Alighieri. Coloro che ebbero rapporti «contro natura», sono infatti puniti nell'Inferno: i sodomiti, i peccatori più numerosi del girone, sono descritti mentre corrono sotto una pioggia di fuoco, condannati a non fermarsi. Nel Purgatorio i sodomiti riappaiono, nel canto XXVI, insieme ai lussuriosi eterosessuali. «Non invochiamo nè censure nè roghi - precisa Sereni - ma vorremmo che si riconoscesse, in maniera chiara e senza ambiguità che nella Commedia vi sono contenuti razzisti, islamofobici e antisemiti. L'arte non può essere al di sopra di qualsiasi giudizio critico. L'arte è fatta di forma e di contenuto e anche ammettendo che nella Commedia esistano diversi livelli di interpretazione, simbolico, metaforico, iconografico, estetico, ciò non autorizza a rimuovere il significato testuale dell'opera, il cui contenuto denigratorio è evidente e contribuisce, oggi come ieri, a diffondere false accuse costate nei secoli milioni e milioni di morti. Persecuzioni, discriminazioni, espulsioni, roghi hanno subito da parte dei cristiani ebrei, omosessuali, mori, popoli infedeli, eretici e pagani, gli stessi che Dante colloca nei gironi dell'inferno e del purgatorio. Questo è razzismo che letture simboliche, metaforiche ed estetiche dell'opera, evidentemente, non rimuovono».
RIMINI - «Oggi - conclude Sereni - il razzismo è considerato un crimine ed esistono leggi e convenzioni internazionali che tutelano la diversità culturale e preservano dalla discriminazione, dall'odio o dalla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, e a queste bisogna riferirsi; quindi questi contenuti, se insegnati nelle scuole o declamati in pubblico, contravvengono a queste leggi, soprattutto se in presenza di una delle categorie discriminate. È nostro dovere segnalare alle autoritá competenti, anche giudiziarie, che la Commedia presenta contenuti offensivi e razzisti che vanno approfonditi e conosciuti. Chiediamo, quindi, di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti». Certo c'è da chiederci cosa succederebbe se il criterio proposto da «Gherush92» venisse applicato ai grandi autori della letteratura. In Gran Bretagna vedremmo censurato «Il mercante di Venezia» di Shakespeare? O alcuni dei racconti di Chaucer? Certo è che il tema del politicamente corretto finisce sempre più per invadere sfere distanti dalla politica vera e propria. Così il Corriere in un articolo del 1996 racconta come, al momento di scegliere personaggi celebri per adornare le future banconote dell'euro , Shakespeare fu scartato perchè potenzialmente antisemita Mozart perché massone, Leonardo Da Vinci perché omosessuale. Alla fine si decise per mettere sulle banconote immagini di ponti almeno loro non accusabili di nulla.
TOGLIETIEMI TUTTO MA NON DANTE !
Io sono lì che aspetto da anni una circolare ministeriale che costringa a leggere e commentare la Divina Commedia per intero – sì perché i programmi delle superiori prevedono la lettura di una ventina di canti in tutto nel triennio – e dei “consulenti speciali” del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite propongono di depurare la Commedia da ciò che non è politicamente corretto. Un po’ come mettere le mutande ai personaggi della Sistina o il bikini alla Venere di Milo. Io sto lì a lottare terzina dopo terzina, cercando di evidenziare la grandezza profetica e poetica del poema, nonostante i suoi limiti storici spesso valicati (un suicida a guardia del Purgatorio, più di un non cristiano in Paradiso…), senza bisogno di nascondere nulla, e questi mi vogliono rubare terzine. Mi vogliono togliere Giuda dal XXXIV dell’Inferno perché la portavoce della società di consulenza dice che «Giuda per antonomasia è persona falsa, traditore… e giudeo è termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi è avido di denaro, traditore. Il significato negativo di giudeo è esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco è la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell’antisemitismo».
A parte l’evidente e brutale semplificazione, mi sembra che anche Gesù fosse ebreo, anche Maria, anche i discepoli. Che facciamo per par condicio depuriamo anche loro? Dicono che se proprio non eliminiamo queste terzine dobbiamo almeno spiegarle come si deve, noi professori, che proprio non lo sappiamo fare: «Studiando la Divina Commedia i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un’opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti». Io sono un professore, mica una SS. Chissà se chi avanza queste «purificazioni» dantesche ha mai aperto i commenti alla Commedia in uso nelle scuole, o se ha aperto anche la Commedia. Per rimanere in tema: Giuda all’Inferno è insieme a Bruto e Cassio. Giuda è punito come esemplare traditore in ambito spirituale (Cristo è fondatore della Chiesa) così come Bruto e Cassio in ambito politico (per Dante, Cesare è il primo Imperatore). Siamo infatti tra i traditori. Qualsiasi commento serio e professore sano di mente questo lo sa e lo spiega. Non ne approfitta certo per fare apologia nazista.
Io do retta piuttosto a un ebreo come George Steiner che, in apertura del suo testo più bello, Vere Presenze, afferma che «ogni discussione seria sulla natura dell’immaginazione poetica e sulle sue relazioni con l’interrogazione filosofica e la spiritualità è una postilla a Dante».
Io do retta piuttosto a un ebreo come Primo Levi che pone in esergo al suo capolavoro le parole «Considerate se questo è un uomo», dedicando poi un intero capitolo ai versi danteschi su Ulisse, che ne costituiscono l’appiglio di umanità proprio quando l’umano è del tutto naufragato. Proprio lui, in fila per un tozzo di pane, nel tentativo di ricordare versi sepolti nella memoria riesce a estraniarsi dall’inferno del lager: «Come se anch’io sentissi per la prima volta: come uno squillo di tromba, come la voce di Dio. Per un momento ho dimenticato chi sono e dove sono». E sarebbe disposto a rinunciare alla zuppa, pur di saldare i lacerti di versi che ricorda appena.
Io do retta a un ebreo come David Grossman, che nel suo testo «Conoscere l’altro dall’interno», nel tentativo di capire le ragioni del nemico che gli ha ucciso il figlio in guerra, spiega che solo quando riusciamo a leggere la realtà «con gli occhi del nemico, allora quella realtà in cui noi e il nostro nemico viviamo e agiamo diventa improvvisamente più complessa, realistica; possiamo riprenderci parti che avevamo espunto dal nostro quadro del mondo». Non è “purificare” Dante che ci guarirà dall’odio e dai nostri eventuali pregiudizi, ma saranno proprio le sue terzine, spesso scomode, ad aprire il nostro sguardo «aumentando – continua Grossman – così le nostre probabilità di evitare errori fatali, e diminuendo quelle di incorrere in una visione egocentrica, chiusa e limitata». Magari solo per contrasto.
Ogni ideologia tende alla chiusura, all’espunzione, all’eliminazione. Solo chi affronta tutto senza paura, anche il pensiero del presunto “nemico”, può avviare una vera conciliazione.
Mentre i “consulenti speciali” delle Nazioni Unite depurano Dante, io sono ancora qui che aspetto la circolare ministeriale.
E VOI RAGAZZI COSA NE PENSATE?
La prof. 2.0
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