Faccio mio l’appello di Wikipedia
Faccio mio l’appello di Wikipedia, di nuovo sotto attacco oscurantista. Se non ci saranno correzioni al DDL 3491 all’esame del Senato – Modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, e al codice penale in materia di diffamazione – anche l’enciclopedia partecipativa finirà nel calderone infernale delle sanzioni intimidatorie. Ha ragione il giurista Fulvio Sarzana: “…quando
si interviene senza analisi preventiva su temi cosi delicati come la
libertà di stampa e i diritti all’onore ed alla reputazione di un
individuo, si commette lo stesso errore di chi intende ‘operare’ un
paziente ad una mano senza prima aver verificato cosa modificare nel
polso, nel braccio e, via via nell’intero corpo”. Insomma, la
brutta vicenda Sallusti si sta trasformando in un ariete per mettere la
sordina – tenere sotto scacco – l’ecosistema dell’informazione
alternativa ai Mainstream media. Sono anni che ci provano. Speriamo che anche stavolta non ce la facciano. L’appello di Wikipedia:
“Gentili lettori,
ancora una volta l’indipendenza di Wikipedia è sotto minaccia.
In queste ore il Senato italiano sta discutendo un disegno di legge in materia di diffamazione (DDL n. 3491)
che, se approvato, potrebbe imporre a ogni sito web (ivi compresa
Wikipedia) la rettifica o la cancellazione dei propri contenuti dietro
semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine o
anche della propria privacy, e prevede la condanna penale e sanzioni
pecuniarie fino a 100.000 euro in caso di mancata rimozione. Simili
iniziative non sono nuove, ma stavolta la loro approvazione sembra imminente.
Wikipedia riconosce il
diritto alla tutela della reputazione di ognuno e i volontari che vi
contribuiscono gratuitamente già si adoperano quotidianamente per
garantirla. L’approvazione di questa norma, tuttavia, obbligherebbe ad alterare i contenuti indipendentemente dalla loro veridicità. Un simile obbligo snaturerebbe i principi fondamentali di
Wikipedia, costituirebbe una limitazione inaccettabile alla sua
autonomia e una pesante minaccia all’attività dei suoi 15 milioni di
volontari sparsi in tutto il mondo, che sarebbero indotti a smettere di
occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per “non
avere problemi”.
Wikipedia è la più
grande opera collettiva della storia del genere umano: in 12 anni è
entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in
cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. L’edizione
in lingua italiana ha quasi un milione di voci, che ricevono 16 milioni
di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L’Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permetteremo che scompaia”.