YouTube studia la rivoluzione dei canali tematici.

20:54 Barbara Antoniel 0 Comments


Fine delle star amatoriali? Su Nova24 di domenica


  

 

In questo articolo

Sono finiti i tempi delle YouTube star fatte in casa. Il sito di condivisione di video più grande del mondo nei prossimi mesi cambierà tutto puntando con decisione al modello della tv americana via cavo: canali tematici premium (a pagamento) , contenuti originali e qualità. Salar Kamangar ceo di YouTube un paio di giorni fa ha chiarito il suo pensiero sulla mutazione che sta investendo la piattaforma video di Google: ricavi da abbonamenti e pubblicità (in equal percentuale) e investimenti per contenuti originali. Con 100 milioni di dollari intende finanziare direttamente un centinaio di canali premium che vedranno la luce (alcuni sono già online) molto probabilmente già a partire dai prossimi mesi. I tempi sono maturi. Le smart tv hanno cominciato a mettere ordine nella offerta di app, video e widget su piccolo schermo. E poi a breve c'è il debutto delle Google tv.
L'impressione è che la cosiddetta user content generation non sarà più al centro dell'offerta di Youtube. In qualche modo stiamo andando incontro a un palinsesto tematico più definito rispetto al passato. Per dirla in altro modo dilettanti allo sbaraglio, animali buffi, neonati ridanciani e presentatori improbabili faranno più fatica ad emergere. Paradossalmente la User content generation che ha fatto la fortuna di Youtube è quella che potrebbe pagare il prezzo più alto. Eppure, è proprio tra i contenuti free che si individua talento e creatività. Performance, webseries, "how to", recensioni (e videosoluzioni) di videogichi, monologhi e video sperimentali sono generi il cui sottotesto si è nativamente adattato al linguaggio del video digitale. Gli esperimenti dei Maker Studios , il canale Machinima che ospita storie animate realizzate con il motore grafico dei videogame, gli how to di Michelle Phan sono prodotti lontani anni luce dalle primitive espressioni della user content generation. In questi video di dilettante o amatoriale c'è ben poco. Come inquadrare i monologhi di Ryan alias NigaHiga ?
O le perrformance di MysteryGuitarMan ?
In Italia è nata una interessantissima generazione di fiction digitali. Facce da scuola e Lost in Google sono due ottimi punti di partenza per scoprire questo mondo. Ma al di là della scatola di contenuto all'interno della quale inserire queste "opere" audiovisive resta il tema centrale della sostenibilità economica. Un canale tematico dedicato per esempio ai viaggio può generare attraverso la pubblicità ricavi non superiori a 3-4 dollari ogni mille contatti. Un milione di view possono fruttare al massimo due- tremila euro.
Campare solo con il canale Youtube e la pubblicità è praticamente impossibile. Quantomeno per un dilettante. Lo ha capito subito Fred. Chi se lo ricorda? L'adolescente con la voce di Paperino eletto nel 2005 Youtube star. Da allora si è dato da fare come un matto. Ha raggiunto due milioni e rotti di iscritti. Si è lanciato nei cartoni animati, spot e video musicale. Il suo film uscito nelle sale cinematografiche solo in Inghilterra ha raccolto un milione di sterline. Non male per una star locale. Ogni anno poi c'è un Fred nuovo su Youtube. Quest'anno è il turno di Rebecca Black, prima nella classifica dei video più visti.

 Quella di Rebecca è una storia strana. La cantante balza agli onori della cronaca grazie al singolo Friday pubblicato dall'etichetta discografica ARK Music Factory. La critica lo giudica "la canzone peggiore della storia". Su YouTube invece spopola ma in negativo perché la maggioranza delle persone clicca il video esprimendo il proprio disappunto (pollice giù). Scorrendo la classifica troviamo cani che parlano, le bimbe che imitano rockstar, spot fortunati e gattini teneroni. Il solito bestiario da user content generation. Che evidentemente, contro ogni logica commerciale, continua a piacere. Per le aspiranti YouTube star c'è un futuro.