Torna la legge “ammazza-blog”
19/04/2012Alberto Bertollo ci fornisce ragazzi un interessante articolo
Torna la legge “ammazza-blog”, obbligo di rettifica per i siti web
Nella nuova bozza sulle intercettazioni presentata dal Ministro Paola Severino è presente lo stesso comma voluto in passato da Alfano e che prevede l'obbligo di rettifica da parte di qualsiasi sito internet senza dibattito o possibilità di replica. Multe fino a 12mila euro, la rete insorge.
Nella nuova bozza sulle intercettazioni presentata dal Ministro Paola Severino è contenuto esattamente lo stesso identico comma del DDL Alfano-Buongiorno che prevede “per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono“. A sollevare il polverone, oggi come allora, non è il principio di rettifica in sé, sacrosanto per chi ritiene di essere stato vittima di un’informazione sbagliata o incompleta, quanto il fatto che la rettifica stessa debba avvenire senza possibilità di replica, ancor meno per un eventuale intervento della magistratura.
É sufficiente richiederla per vedere il gestore del sito obbligato a pubblicarla con egual evidenza entro 48 ore, pena multe fino a 12mila euro. Inutile dire che la diffusione della notizia del “ritorno” dell’ammazza-blog ha subito scatenato feroci polemiche, con un’opposizione trasversale anche in Parlamento, da Fli fino all’Italia dei Valori, dichiaratisi fermamente contrari a questo “scempio della giustizia” (Di Pietro). La bozza in quanto tale non è definitiva e ci sarà tempo fino al 4 maggio per presentare eventuali modifiche; certo è che se la legge dovesse passare così com’è sarebbe un violento attacco alla libertà di parola in rete, nulla a che vedere con la tutela della dignità e dell’onorabilità delle persone.
La questione, oltre a trovare risonanza su tutta la stampa italiana, ha superato anche i confini nazionali, con i media stranieri che parlano di legge “imbarazzante” e di un vera e propria mossa a sorpresa da parte del Governo Monti nei confronti di un comma che sembrava essere accantonato proprio per la sua caratteristica liberticida.